Ormai ci stiamo completamente dentro!
Lo scorso 27 ottobre ho avuto il piacere di partecipare al Workshop EIOM in occasione del SAVE MCM HB ISE mcTER Veronafiere. Il Convegno aveva il titolo “Le nuove frontiere della Manutenzione, dal 4.0 all’intelligenza artificiale per sostenibilità e competitività”.
(Consiglio visione del portale https://www.mcmonline.it/evento_home.asp)
Un convegno ben strutturato e organizzato, ma ormai non ho dubbi sulla professionalità degli organizzatori, né tanto meno degli espositori. Mi ha colpito molto l’intervento dell’ormai storico Ing. Franco Santini (ex presidente AIMAN ed esperto del settore) (http://www.aiman.com/chi-siamo/la-storia) in cui ci ha raccontato da dove proviene il conio “Manutenzione 4.0”, sua paternità nel corso del Congresso AIMAN del Novembre 2016 a seguito delle prime spinte verso l’Industria 4.0 e delle motivazioni e dei perché sia bene e cosa giusta cercare di “cambiare atteggiamento” nei confronti della disciplina Manutenzione.
In particolare afferma che la Manutenzione 4.0 è “conoscere in tempo reale lo stato di integrità dei componenti critici dei beni fisici e gestire in modo ottimale le risorse di manutenzione per aumentare il valore dei servizi di manutenzione attraverso una connessione digitale integrata per ottenere uno sviluppo sostenibile competitivo”.
In coerenza con l’attuale, nel senso di ancora vigente, definizione di Manutenzione dalla Norma UNI EN 13306 – ott. 2003: “Combinazione di tutte le azioni tecniche, amministrative e gestionali, durante il ciclo di vita di un’entità, volte a mantenerla o riportarla in uno stato in cui possa eseguire la funzione richiesta”.
Non dimenticandoci che la Commissione Manutenzione dell’UNI, oltre venti anni fa, nella UNI 9910 e poi UNI 10147, definì la manutenzione come “Combinazione di tutte le azioni tecniche ed amministrative, incluse le azioni di supervisione, volte a mantenere o a riportare una entità in uno stato in cui possa eseguire la funzione richiesta”.
Quindi nulla di nuovo, tranquilli, la “Missione” della Manutenzione non è cambiata se non nella necessità di velocizzare i “tempi di risposta”. Ora, finalmente, abbiamo la tecnologia di livello per poter analizzare una mole di dati infinita e in tempo (quasi) reale. La suddetta “connessione digitale integrata” che ci consente di chiudere il cerchio:
Fonte: Ing. Santini 2021©
Lascio agli esperti informatici la proposta di Software, strumenti digitali di diagnostica, sensori e mi tengo per me la volontà di continuare a promuovere l’approccio metodologico della RCM, dell’Ingegneria della Manutenzione, dei suoi tools di analisi, quali la FMEA e la RCA, la definizione delle giuste Politiche Manutentive e della capacità di “gestire il dato”, perché attenzione, anche un solo sensore in più nella catena cinematica/logica/strutturale della macchina/sistema e l’affidabilità generale crolla. Attenzione, dunque a saper bene cosa e soprattutto come gestire la Manutenzione 4.0. Ancora troppe aziende corrono dietro al guasto. Attenzione che il Vs. “Tarzan Maintenance” è ancora lì vivo e vegeto!
Avremo modo di parlarne più approfonditamente nei prossimi articoli, oppure scrivimi pure.