Manutenzione 4.0

AGGIORNAMENTO DEL 06/09/24

Sono passati tanti anni da quando ho iniziato la mia "avventura" lavorativa, tanti sì, ma pieni di soddisfazioni, ovviamente con vari inciampi, cadute, ma sempre supportate da altrettante caparbie riprese! Ora però, soprattutto perchè preso dalle attività di progettazione dei Laboratori Chemioterapici, non riesco a seguire con la stessa passione e attenzione questo meraviglioso mondo.
In sintesi....lascio comunque aperto l'accesso al Blog, perchè quanto scritto non sarà mai obsoleto, ma non inserirò più aggiornamenti.....poi chissà, un giorno, magari, scriverò un libro su questa fantastica avventura!

 

Il Blog di Antonio Altobelli – Introduzione/Premessa

Oggi la tecnologia digitale e affine consente di connettere senza problemi e con alta efficienza ed efficacia le macchine, gli oggetti e i sistemi, con l’elaborazione di una mole di dati incredibilmente elevata.

In sintesi, l’ormai nota: “Industria 4.0”.

Trattare oggi il tema Industria 4.0 significa contemporaneamente parlare di “smart manufacturing”, “factory of the future”, “industrial internet”, “fabbrica intelligente” e “fabbrica digitale”, tutte tessere di un mosaico che una volta unite vanno a comporre il complesso paradigma economico che sta rivoluzionando l’impresa ed il modo di fare impresa.

Data la molteplicità di aspetti ed elementi coinvolti possiamo definire che Industria 4.0 è una locuzione portatrice di una pluralità di tecnologie, fenomeni e cambiamenti.

Lo scenario che viene a formarsi attorno a Industria 4.0, nonostante sia vario ed estremamente complesso, trova fondamento nel considerare inevitabile la nascita di un nuovo rapporto tra mondo fisico degli esseri umani (gli attori del sistema economico-sociale, cioè imprenditori, lavoratori e consumatori) ed il mondo del digitale (computer, sensori, mondo virtuale ecc.). Tale rapporto, per nulla semplice da realizzare e tenere vivo in maniera continuativa a livello industriale, rappresenta un bacino di importanti opportunità e vantaggi, sostanzialmente illimitati, derivanti dell’enorme potenziale che caratterizza le tecnologie digitali, oggi impiegate solo in minima parte.

In definitiva, Industria 4.0 si presenta come una strategia generale d’azione per far fronte ad una domanda finale dei consumatori sempre più particolare, eterogenea e personalizzata, lontana da quella che caratterizzava l’era della produzione di massa. Quindi, la tendenza è orientata al rafforzamento del ruolo del consumatore, che verrà sempre più coinvolto nelle fasi di progettazione, al sistema produttivo ed economico (inteso nella sua totalità: settore primario, secondario e terziario) e non solo, ma tale approccio si offre anche come soluzione a questioni quali l’inquinamento, garantendo, ad esempio, una riduzione del fabbisogno energetico, dei costi di trasporto merci e degli scarti da imballaggio.

Nessuno può “tirarsi fuori”. La quarta rivoluzione è ormai in piena fase incrementale!

Come ogni cambiamento gli impatti sono inevitabili sia dal punto di vista tecnologico che di risorse umane.

Ma alla fine per quanto possa essere rivoluzionario questo attuale processo cyber “evolutivo” impatta e impatterà sempre e comunque su impianti e macchine che, per quanto possano essere ulteriormente evoluti, saranno “per sempre” soggetti a deperimento, usura e ad anomalie; quindi dovranno essere oggetto delle solite “cure” che in definitiva, ci porta a domandarci: ma la Manutenzione?

Bene, ho provato ad approfondire, documentandomi, seguendo seminari, leggendo articoli e nuovi testi, ma finora la mia ricerca è risultata vana.

La Manutenzione sembra non far parte di questa “rivoluzione” e alla fine ho capito anche il perché: con la 4.0 si da per scontato che il forte contributo “digitale”, cioè il collegamento tra digitalizzazione e oggetti fisici , potrà consentire l’autogestione dei Sistemi stessi.

Purtroppo sono fortemente contrariato

Contrariamente a quanto si crede, la Manutenzione è una scienza e contribuisce in modo attivo ai profitti aziendali!

Per semplicità e coerenza partirei dall’ultima definizione, dal punto di vista cronologico, del termine “Manutenzione”, attualmente vigente e indicata nella Norma UNI EN 13306 (ott. 2003): “Combinazione di tutte le azioni tecniche, amministrative e gestionali, durante il ciclo di vita di un’entità, volte a mantenerla o riportarla in uno stato in cui possa eseguire la funzione richiesta

Raggiungere l’impegno soprascritto, vuol dire in un’unica parola: “Affidabilità”.

Qualsivoglia Sistema deve essere il più possibile affidabile, in modo da guastarsi il meno possibile, così da essere sempre “Disponibile” quando ne ho bisogno, evitando, di conseguenza, anche i costi inattesi per le relative riparazioni e messe in servizio.

“Quindi, perché avere la Manutenzione? Se il sistema è affidabile, io non ne ho bisogno!” potrebbe dire qualcuno.

Purtroppo il Mondo non è perfetto! Ogni sistema invecchia e quindi inevitabilmente ha bisogno di Manutenzione!

Essa è deputata, da sempre, alla conservazione del patrimonio impiantistico, al miglioramento delle prestazioni dei sistemi produttivi e dei servizi, alla crescita dell’affidabilità e disponibilità degli impianti, alla riduzione delle probabilità di fermo impianto ed infine alla riduzione dei costi.

Questo “mestiere” è molto ben chiaro nelle realtà industriali, sin dagli inizi del secolo scorso, ma purtroppo, proprio per la sua missione di provvedere al ripristino funzionale, è stata sempre considerata come una sorta di “pronto intervento” (manutenzione correttiva) snaturando di fatto il suo vero ruolo e cioè quello di “contributo tecnico” all’ottenimento della massima efficienza produttiva, nel rispetto degli standard qualitativi imposti ottenuti con la minima spesa.

La Manutenzione, così intesa, è “vecchia” quanto l’Era Industriale” e in tal senso, sono più di due secoli che si cerca di renderla nobile (studi, analisi, metodologie, manutenzione preventive, tecniche di dagnosi evolute, ecc), ma purtroppo alla fine, nella mia personale esperienza, mi sono sempre ritrovato a sentirmi così….

Come raggiungere le “Best in Class” è nota a tutti, o per lo meno, a chi si occupa o impatta direttamente o indirettamente sulla Manutenzione, ma il perché poi alla fine è stato sempre oggetto di infinite discussioni e sinceramente anche infinite frustrazioni e stress: alla fine la Manutenzione è sempre vista come un Centro di Costo e mai un Centro di Profitto, con un solo “punto cardine” e “credo” personale sulla potenza del “Miglioramento Continuo”.

Ecco il perché e la volontà di aprire questo Blog: un punto di incontro, ove non trovarsi impreparati alla “Rivoluzione 4.0”.

Non curerò l’aspetto grafico, ma mi concentrerò sui contenuti, esortando tutti i lettori, amici e colleghi a non aver remore e a partecipare; sarò a disposizione per rispondere a tutte le Vs. esigenze.

“La conoscenza è un tesoro, ma la pratica è la sua chiave!” (Lao Tzu)

Alcuni Clienti che hanno creduto in me

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